Tempo e pazienza: due parole fuori moda
- Simona
- 18 mag 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 8 dic 2020

In una società sempre di corsa, dove essere continuamente collegati in tutti i modi a ciò che succede intorno a noi sembra di priorità massima, spiegare ad un bambino e riconsiderare per se stessi il valore del proprio tempo non é cosa da poco. Preferisco farlo a modo mio, con una storia, tornando per almeno cinque minuti in un tempo in cui tecnologia e velocità non sono parole comuni. Forse il racconto per i tempi di oggi sembrerà lento, ma riappropriarsi del giusto ritmo delle cose con la pazienza che sempre é necessaria per avere dei buoni risultati mi sono sembrati requisiti indispensabili per il messaggio che gli volevo dare.
La Signora Pazienza ed il cavallo Tempo
Tanto tempo fa in un paesino del nord viveva un bambino di nome Argo. Un giorno uscì prima da scuola per una visita dal dentista e tornò a casa prima che gli altri bambini terminassero la scuola. Si mise nel cortile, ma voleva giocare con qualcuno, ma non c’era nessuno. Si stava annoiando e innervosendo. “Voglio giocare, voglio che escano da scuola ORA!!” Gridava. Se passava qualche adulto che conosceva chiedeva: ”Vuoi giocare con me?” Ma la gente presa dai propri impegni rifiutava o per un motivo o per un altro.
Argo si stava proprio innervosendo. Voleva giocare con qualcuno punto e basta e non sentiva altra ragione.
Ad un certo punto si avvicinò una signora anziana, con il cappotto rosso e gli disse. ”Eh non fare così!! Se vuoi gioco io con te mentre aspetto mio nipote che esce da scuola.” “Davvero vuoi giocare?” “Certo! Ma mentre giochiamo ti racconto una storia. Vuoi?”
Argo non se lo fece ripetere due volte: un compagno di giochi e per di più una canta storie. Adorava le storie! L'anziana cominciò a raccontare.
“C’era una volta un giovane pastore che doveva passare le giornate da solo in campagna a guardare le pecore, ed il tempo non passava mai. Anche lui voleva tornare al villaggio presto per giocare almeno un po’ con i suoi amici, ma niente da fare la giornata sembrava infinita. Un giorno passò da quelle parti una vecchietta più o meno come me e gli disse: ” Prendimi per mano ed intanto ti racconto una storia e vedrai che il pomeriggio arriverà in un lampo.”
Quella donna era la signora Pazienza, se tu la toccavi, tutto in te si calmava come in un giorno di neve. Ti dava la forza di fare tante cose ed insieme il gusto e la concentrazione nel farle. Ma la cosa più impressionante é che la persona che la teneva per mano non si accorgeva che il tempo passasse più in fretta. Più la teneva vicino a sé e più il tempo scorreva veloce, rimanevi sereno alle avversità, perché non ti sembravano così importanti paragonate con la meta finale che volevi raggiungere. Però c’era un problema. Se incontravi solo la signora Pazienza a volte si rischiava di perdere il controllo dello scorrere delle ore e la vecchina così lo spiegava al pastorello. “Vedi io ho un cavallo che però non è facile da gestire e men che meno da montare. É un cavallo dallo spirito libero come il vento, si chiama Tempo. Chi riesce a montarlo deve stare attento perché su di lui le ore possono passare in un lampo o essere lunghe un’eternità. Ti può dare il tempo di fare tutto ciò che vuoi o neanche un secondo per dire ma. Se riesci a domarlo ed a tenermi vicino sarai una persona molto fortunata e poderosa, perché riuscirai in tutto ciò che ti proporrai di realizzare in quanto avrai il TEMPO giusto per raggiungere il tuo proposito e la PAZIENZA per raccogliere i risultati man mano che verranno”.
Mentre la vecchina dal cappotto rosso raccontava il tempo era passato. Argo non si era neanche accorto che la partita a biglie neanche era iniziata, ma che nel frattempo stavano uscendo i suoi compagni pronti per giocare. La donna gli strinse la mano per salutarlo ed in quel momento Argo sentì una pace infinita riempirgli il cuore e dietro l’angolo vide un bel cavallo nero come la notte senza luna, ma con una stella bianca sulla fronte. La signora gli disse. ”Prima di andare ti voglio dare questo regalo” (Sembrava a mani vuote, ma in realtà gli stava passando due funi fine come la seta più pregiata.) Impara ad usare questo lazo d’argento che ti permetterá di acchiappare e domare TEMPO. Si chiama RAGIONE e quest’altro dorato ti permetterà di richiamarmi vicino a te quando ti servirò e si chiama VOLONTÀ”.
Così dicendo di allontanò. In un secondo fu circondato dai suoi compagni che volevano giocare con lui, ma Argo non voleva perdere queste funi quasi invisibili perché solo in quel momento aveva riconosciuto nella vecchia signora dal cappotto rosso la signora PAZIENZA ed il suo cavallo TEMPO-
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