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Lettera di Babbo Natale:Il giardino della PACE

  • Immagine del redattore: Simona
    Simona
  • 17 nov 2014
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 25 set 2020

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Natale si avvicina e da quando mia figlia scrisse una lettera particolare a Babbo Natale chiedendo la pace nel mondo, questy'ultimo ha pensato bene di rispondere a sua volta ogni anno non solo con due righe di ringraziamento, ma anche con una storia che gli potesse trasmettere quei sentimenti e valori, che nel nostro correre quotidiano ci stiamo dimenticando.

Cara Tatjana,

quest’anno invece del regalo che hai chiesto ho pensato di portarti l’ultimo libro della serie di Harry, in modo che tu possa proseguire nel seguire le sue avventure.

Spero anche di aver indovinato il regalo per tuo fratello Giulio, che come dici tu è ancora difficile da capire. (Anche tu parlavi cosí a due anni ricordi?) Per quanto riguarda la tua richiesta, ossia la pace nel mondo, credo ahimè che la cosa sia piuttosto difficile e complessa da realizzare per tante ragioni.

Alla base di tutto c’è una storia che ti voglio raccontare e che è successa tanti, ma tanti di quegli anni fa che quasi ci si addormenta a contarli tutti. E’ una storia che già mi raccontavano gli elfi ed i folletti quando io ero bambino. Ti puoi immaginare così che devi tornare indietro di tanto, ma tanto tempo.

Il giardino della PACE

Sul finire dell’autunno di molto e più tempo fa, il capo degli elfi pensò di regalare alla regina delle nevi per il suo compleanno un piccolo giardino di modo che anche lei, che viveva in un castello di ghiaccio e circondata da una natura spoglia e silenziosa potesse sentire il profumo di un giardino fiorito.

Il giardino d’inverno poteva essere anche un messaggio di speranza per gli uomini in attesa della prossima primavera, oltre che un regalo per la regina.

Trovarono che il luogo ideale era una bella valle protetta dalle montagne, dove scorreva un fiume non ghiacciato proprio per la mitezza del clima, non molto distante né dal castello della regina delle nevi, né da un villaggio di uomini.

Tutti insieme elfi e folletti cominciarono ad arare la terra, a togliere i massi, a creare tutto intorno un recinto di abeti argentati che proteggessero il giardino dal vento freddo dell’inverno.

Formarono delle aiuole e dei vialetti , dove poter passeggiare. Vennero scelte delle piante belle, ma che avrebbero potuto sopportare la rigidità del freddo. Scelsero le stelle alpine, i bucaneve, il pungitopo, l’agrifoglio e poi trovarono un fiore grande con una doppia corona a cinque petali che sembrava una stella d’argento. Le sue foglie in contrasto erano verde scuro ed aveva un profumo lieve e fresco che faceva ricordare l’odore di rugiada alle prime ore di un mattino di primavera.

Lavorarono tutti insieme con tanta Pazienza uno verso l’altro, in Armonia e comunione d’intenti, Comprendendo la fatica e gli sforzi di ognuno seppure nella diversità di gusti e soprattutto Entusiasmo nel creare qualcosa insieme.

La regina delle nevi pur non entrando nel giardino vedeva il grande lavoro che stavano facendo gli elfi ed i folletti ed era piena di aspettativa per il grande giorno, il 21 dicembre.

Il lavoro era quasi completato e tra le valli circostanti e le montagne si stava spargendo la voce che in quella valle nascosta stava nascendo un giardino meraviglioso a dispetto della rigidità dell’inverno incalzante.

Alcuni uomini dei villaggi vicini provarono invidia per questo giardino di cui non si vedeva il proprietario e non potendolo portare con sé, cominciarono a criticarlo e denigrarlo. Ognuno pensava di poter aggiungere o togliere qualcosa da quel posto che sembrava magico. Cominciarono a spargere per il giardino sentimenti di gelosia, rabbia, antagonismo, ignoranza, mancanza di rispetto per quel luogo e per coloro che lo avevano fatto. Tutto ciò fece nascere e prosperare per tutto il giardino le erbacce che uccidono qualsiasi giardino come la gramigna ed i rovi.

Quando la notte del 21 dicembre la regina delle nevi venne a vedere con gli elfi ed i folletti il suo giardino lo trovò così infestato di erbacce e sterpaglia che appena si poteva intravedere la bellezza e la magia che gli elfi avevano cercato di infondervi. Al centro vide un’unica aiuola che sembrava quasi fosse stata risparmiata da quel

disordine che regnava tutto intorno. Era un’aiuola che conteneva un solo tipo di pianta: il fiore a forma di stella .

La regina delle nevi disse:” Gli uomini devono imparare molto nella loro storia. Coltivano nel loro cuore troppi sentimenti che fanno crescere solo giardini di spine e rovi; questo porta solo alla guerra, guerra tra popoli, tra nazioni o solo tra persone. Che sia di ricordo questo fiore, che cerchi di portargli un po' della magia che c’era in questo giardino distrutto dove regnava la PACE. Pace nei cuori di coloro che lo hanno creato; pace fondata sulla Pazienza, Armonia, Comprensione Entusiasmo e rispetto gli uni verso gli altri. In ricordo di questo giardino, che questo fiore dell’inverno sia da oggi rosso, colore caldo come il fuoco, nella speranza che nel cuore degli uomini splenda sempe il desiderio della pace.

Da quel giorno quel fiore perse il suo profumo di rugiada e divenne rosso come il sangue. É il fiore che noi chiamiamo comunemente Stella di Natale e che si regala in segno di buon augurio, ma anche in segno di pace fra gli uomini.

Ora bimba cara puoi capire quanto è difficile il regalo che mi hai chiesto. Mi auguro che tu possa sempre portare la pace nel tuo cuore, poiché è una fiamma che scalda chi la porta ma anche chi le sta vicino.

Babbo Natale

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